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Dal 1941 il CIVC (Comité interprofessionnel du vin de Champagne) salvaguarda l'interesse comune dei Vigneron e delle Maison di Champagne operando attivamente nei mercati per garantire l’equilibrio e l’espansione di tutta la filiera Champagne e per tutelare la sua denominazione.
Tra i diversi obiettivi cui è incaricata rientra anche il controllo delle quantità di uve raccolte durante la vendemmia: il Comité de Champagne insieme all’INAO (Institut National de l'Origine et de la Qualité) stabilisce ogni anno la resa autorizzata, entro il limite di resa massima definito dall’Unione Europea. Una decisione che privilegia una viticoltura in equilibrio con l’ecosistema per produrre una quantità sufficiente di uve di qualità.
Per la vendemmia 2023 la resa commerciabile è stata fissata a 11.400 kg/ha, abbastanza allineata rispetto a quella stabilita per il 2022, fissata a 12.000 kg/ha e che ha rappresentato il livello più alto deliberato negli ultimi 15 anni.
Una scelta strategica dettata dalla necessità di sfruttare al massimo le annate favorevoli: infatti, ad oggi lo stato sanitario dei vigneti in Champagne è buono e fa auspicare ad un’ottima vendemmia, grazie anche al fatto che fenomeni come gelate, grandinate e malattie del vigneto sono stati contenuti. Le temperature estive fresche sembrano aver marginato fenomeni di muffa, notizia buona visto che i grappoli sono densi e compatti ed eventuali microclimi umidi potrebbero far insorgere il rischio di malattie.
In quest’ottica, il CIVC ha deciso inoltre di aumentare la “Réserve Individuelle” da 8.000 kg/ha a 10.000 kg/ha, ovvero la riserva composta da vini degli anni precedenti che permette di compensare le eventuali carenze. In questo modo si consentirà ai viticoltori di mettere a riserva parte della vendemmia che si prospetta positiva, assicurando la resa commerciabile futura e l’equilibrio dei mercati mondiali sempre più orientati allo Champagne.
Dati del CIVC evidenziano infatti come le rese per ettaro siano diminuite del 26% negli ultimi 12 anni, come conseguenza di alcuni fattori, tra cui i cambiamenti climatici che impattano negativamente sulla salute delle viti, favorendo la diffusione di alcune malattie, uniti all’invecchiamento biologico dei vigneti; motivo per cui è necessario sfruttare le buone annate per rafforzare la riserva.
Nonostante le spedizioni per il primo semestre del 2023 siano calate del 4,7% (inclusa la Francia) rispetto allo stesso periodo del 2022, con 125,8 milioni di bottiglie spedite, il CIVC mantiene alta la fiducia nel mercato e punta ai prossimi mesi per raggiungere l’obiettivo di 314 milioni di bottiglie spedite a fine anno.
Non resta che aspettare la data ufficiale di inizio della vendemmia 2023, il momento più importante dell’anno e in cui risiede la promessa di un fantastico Millésime 2023.
Nel frattempo, tra novità e best della nostra collezione, vogliamo suggerirvi degli Champagne di Vigneron dell’ultima annata in commercio, ovvero il Millésime 2019; un’annata eccezionale, dove la natura ha dato il suo meglio e i produttori che hanno saputo sfruttare queste condizioni favorevoli sia in vigna che in cantina hanno creato Champagne eccellenti. Vini ricchi e profondi, complessi, freschi e dall’ottima acidità.
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