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Dalla vite al bicchiere – La sostenibilità firmata Maison Ruinart

La tradizione viticola di Maison Ruinart affonda le proprie radici in quasi tre secoli di storia. È il 1729, per esattezza, l’anno di fondazione di Ruinart, che vanta la nomea di “più antica Maison de Champagne”.

La sua origine è attribuita a Dom Thierry Ruinart (1657-1709), storico e monaco benedettino presso l'abbazia di Saint-Germain-des-Prés a Parigi, il quale, con la sua spiccata mente visionaria intuì per primo le potenzialità di quel vino con le bolle, non ancora chiamato “Champagne”, che stava prendendo piede tra i salotti dell’aristocrazia. Questo forte interesse coinvolse anche il giovane nipote Nicolas Ruinart, commerciante di drapperie a Reims, che ispirato dalla passione e dedizione dello zio, il 1° settembre 1729 avviò il primo registro contabile dedicato al “vin de bulles”.

Inizia così la storia dello Champagne Ruinart, un patrimonio che si snoda nei secoli, l’eccellenza tramandata di generazione in generazione, capolavori unici che oggi raggiungono i mercati di tutto il mondo.

Da sempre impegnata verso un modello di business rispettoso dell’ambiente, quello che Maison Ruinart vuole trasmettere è anche un messaggio etico, promuovendo e divulgando una viticoltura responsabile attenta alla conservazione della biodiversità e alla salvaguardia del terroir al quale è così fortemente connessa. Negli ultimi dieci anni la Maison ha ridotto del 40% l’utilizzo di prodotti chimici e sospeso l’uso di erbicidi, inoltre, ha ottenuto la doppia certificazione ambientale Viticulture Durable en Champagne e Haute Valeur Environnementale – HVE.

Ma non solo. Il suo approccio orientato alla sostenibilità ha coinvolto tutti i processi della filiera, dalla coltivazione alla fase di produzione, fino al packaging e alla logistica. La Maison, ad esempio, utilizza trattori elettrici nei vigneti e fonti rinnovabili durante i processi di vinificazione; sceglie inoltre una conservazione sostenibile sfruttando le Crayères (cave di gesso) per l’affinamento del vino ad una temperatura costante. In più, dal 2015, per il processo di dégorgement, viene impiegato un liquido di raffreddamento sostenibile ottenuto dalla fermentazione del glucosio che ha permesso di ridurre gli sprechi e di consumare meno energia durante questa fase. La Maison ha mosso importanti passi volti a ridurre l’impronta ecologica: è così che per l’acquisto di bottiglie, confezioni regalo, tappi e imballaggi oggi vengono privilegiati fornitori locali, mentre il 100% delle bottiglie in vetro colorato è prodotto in Champagne da materiale riciclato.

Il design sostenibile di Ruinart

L’approccio di Ruinart alla sostenibilità è dunque un approccio globale che l’ha spinta a progettare tecniche innovative e nuove forze creative anche nel campo del design sostenibile: dal 2015 ha eliminato definitivamente tutti i packaging in plastica e dal 2020 ha lanciato la confezione “second skin” realizzata al 99% in carta riciclabile.

image.pngLa “second skin” è la realizzazione dell’impegno della Maison di integrare totalmente la sostenibilità nel proprio progetto, una concreta e tangibile trasformazione della cultura aziendale nella sua totalità. Champagne Blanc de Blancs e Champagne Rosé, tutta la collezione è caratterizzata da una confezione prodotta con un materiale innovativo e sostenibile, una fibra di cellulosa ispirata alla natura e alle Crayères, le storiche cantine della Maison, dichiarate patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 2015. Lo stile è essenziale e ricercato, una confezione riciclabile elegante e leggera (il suo peso è nove volte inferiore rispetto al modello precedente) che valorizza perfettamente le curve dell’iconica bottiglia. Inoltre, il monogramma della Maison inciso la rende una creazione lineare allo stile raffinato e distinto di Ruinart. La funzione dell’astuccio non è solo estetica ma anche funzionale, in quanto preserva l’integrità dello Champagne proteggendolo dalla luce.

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Seguendo il fil rouge del packaging sostenibile, Maison Ruinart propone anche la confezione “chalk wrap” studiata per la collezione Dom Ruinart, attualmente in uscita con la sua cuvée Dom Ruinart 2010. Un involucro bianco gesso che con le sue particolari linee frastagliate ricorda la roccia scolpita. Anche in questo caso il richiamo alla natura è esplicito: il gesso tipico del terroir della Montagne de Reims e le Crayères della Maison scavate nel gesso dove lo Champagne affina. La scritta oro applicata a mano eleva il carattere straordinario della cuvée.

Una strategia globale incentrata su azioni volte a promuovere una viticoltura in equilibrio con l’ecosistema e un concetto di creatività green sono il fulcro d’azione presente e futuro di Ruinart, che con questo progetto celebra il ritorno alla natura come priorità e definisce la sua partecipazione attiva alle sfide dello sviluppo sostenibile.

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