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Gli Champagne Lieux-Dits: viaggio all’essenza del mito

Accade, di tanto in tanto, che il piccolo rettangolo di terra che dona i natali a ben specifico un vino entri a far parte del mito. Questo avviene, quasi di diritto, laddove si parli di Grand Cru, apice per qualità di una zona vocata alla vite. Ma spesso, neppure questo segno particolare sulla carta d’identità risulta sufficiente. Per entrare nella leggenda, infatti, a volte serve quel “tocco” in più. C’è bisogno di una storia unica, di un retaggio nobiliare, di una rilevanza che non può essere riscontrata da nessun’altra parte.

Siamo oltre il terroir: qui parliamo di Lieux-Dits

Ma cosa sono esattamente? Quando ci riferiamo ad essi, lo sguardo si volge ad appezzamenti precisamente identificati. Parcelle definite fino al millimetro nei loro confini, il più delle volte già dalla notte dei tempi. Tanto che, su di essi, aleggiano spesso svariate leggende, frutto di voci tramandate o di sentito dire, retaggi nebulosi di usi contadini che oggi sono ormai svaniti nella loro essenza, ma non in un lascito che ancora si rinnova, seppur sotto forme differenti. E una delle più apprezzate espressioni di questa eredità sono gli Champagne Lieux-Dits. Multiformi e peculiari racconti del più spumeggiante territorio al mondo: la Champagne.


Sono in totale sei gli Champagne Lieux-Dits plasmati dalle mani di Anselme Selosse. E ad avviso del suo creatore, oltre che di tanti appassionati del genere, lo Champagne Blanc de Blancs Les Carelles del Domaine Jacques Selosse esprime uno dei vertici per lo Chardonnay del Grand Cru di Le Mesnil-sur-Oger: un’etichetta pronta a far sperimentare l’esperienza gustativa di un inebriante immersione tra i filari più vocati della Côte des Blancs.


Dallo stesso magico terroir sorge, in tutta la sua maestà, lo Champagne Cuvée Spéciale Les Chétillons di Pierre Péters, raro Blanc de Blancs elaborato soltanto nelle annate migliori e dove convivono – in assoluto equilibrio – eleganza, potenza e delicatezza. In questo specifico caso il Lieu-Dit coinvolge tre vecchie vigne: i più storici tra gli appezzamenti del Domaine, oggi coccolati con passione da Rodolphe Péters.

"Champagne parcellari, Cuvée confidenziali"

champagne-bereche-et-fils-glugulp.jpgÈ risultato di una rivoluzione, in campo e in cantina, nel passaggio di testimone da una generazione alla successiva, lo Champagne Extra Brut Le Cran di Bérêche & Fils: un blend paritetico di Pinot Noir e Chardonnay, da due storiche vecchie vigne situate in un villaggio al limitare dei confini della Montagne de Reims. Un’etichetta realizzata da un produttore consapevole che oggi serve guardare con sensibilità moderna al prezioso lascito delle tecniche ancestrali.

perserval-farge-hugues-godme-pierre-paillard-champagne-glugulp-1.jpgZona di provenienza identica, ma uve raccolte all’interno di poco più di un ettaro nel Grand Cru di Verzenay, per il Champagne Les Champs Saint Martin di Hugues Godmé: un elegante Blanc de Noirs, all’insegna della massima naturalità e sostenibilità, dove ritrovare tutta la passione e l’equilibrio che contraddistingue questa famiglia di Vignerons da ben cinque generazioni.

Occorre risalire fino al XVIII secolo, invece, per rintracciare le prime orme della presenza a Bouzy di un’altra storica famiglia di produttori: i Paillard. Oggi, dopo otto generazioni susseguitesi tra i vigneti di questo Grand Cru della Montagne de Reims, è un’aurea di inconfondibile unicità a venire riconosciuta allo stile del Domaine. Ancor di più, quando si parla dello Champagne Extra Brut Les Mottelettes di Pierre Paillard: inusuale Blanc de Blancs, Champagne Lieu-Dit frutto dell’omonima parcella, realizzato con uve Chardonnay in terra tradizionalmente predisposta ad ospitare il Pinot Noir.

Quel Pinot Noir che, invece, dona le sue sinuose forme allo Champagne Brut Nature La Pucelle di Perseval-Farge: una cuvée parcellare che è espressività perfetta di un terroir, il Premier Cru di Chamery, e della più prestigioso tra i sei appezzamenti che formano l’identità di questo plurisecolare Domaine famigliare.

jacquesson-leclerc-briant-deutz-champgne-gluguglp-1.jpgÈ un’evoluzione più recente, quella che ha condotto alla nascita della linea di cui è parte lo Champagne Extra Brut Avize – Champ Caïn di Jacquesson. Uno dei quattro prestigiosi Champagne Lieux-Dits che compongono la gamma dedicata, dai fratelli Jean-Hervé e Laurent Chiquet, a specifici vocati appezzamenti. Un’etichetta nata in una parcella di poco più di un ettaro, dove si ritrova tutta l’eleganza e la freschezza dello Chardonnay che cresce su quella craie (il gesso affiorante) che caratterizza, identifica e qualifica la Côte des Blancs e il suo Grand Cru di Avize.

Lo Champagne Hommage à William Deutz "Meurtet" della Maison Deutz celebra al contempo una storica parcella situata in un territorio particolarmente vocato alla coltivazione del Pinot Noir (l’omonimo lieu-dit ad Aÿ) e il fondatore della Maison nata nel lontano 1838 (William Deutz). Un’armonica creazione, uscita dal cilindro dello chef de cave Michel Davesne, a ribadire stile e classe di un marchio simbolo tra i grandi della denominazione. È all’insegna della più naturale e pura esclusività anche il prestigioso Champagne Lieu-Dit che conclude questa carrellata.

Lo Champagne Les Basses Prières del Domaine Leclerc Briant è figlio di una micro parcella di soli 0,17 ettari a Hautvillers, da cui sono ricavate meno di duemila bottiglie: 100% Pinot Noir, zero dosaggio, unico nei tratti.

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