Attualità

Bianco o nero? Ecco i nostri tips per l'abbinamento Champagne e tartufo

Che sia bianco o nero, il tartufo è il Re indiscusso dell’autunno – inverno: il Tuber Magnatum Pico, ovvero il tartufo bianco, più raro e saporito, si raccoglie da fine settembre a fine dicembre; mentre il Tuber Melanosporum, ossia il tartufo nero invernale è più comune, e si raccoglie da metà novembre a metà marzo.

Dal punto di vista enogastronomico, il tartufo si rivela una pepita inebriante e inconfondibile: quello bianco ha un profumo pungente e intenso, sentore di sottobosco e di terra bagnata; non deve essere cotto ma aggiunto a scaglie e il suo sapore è avvolgente e inconfondibile; quello nero invece, con la sua persistenza aromatica, ha un profumo e sapore più delicati e si rivela al meglio durante le cotture e nei ripieni.

L’abbinamento Champagne e tartufo è un binomio intramontabile, entrambi infatti sono accumunati da complessità ed eleganza tale da essere perfettamente in sintonia; si accompagnano senza mai coprirsi.

Ma quale Champagne scegliere?

La risposta dipende dal tipo di tartufo: per esaltare l’aroma del tartufo bianco, l’ideale è l’abbinamento con uno Champagne Blanc de Blancs da uve Chardonnay, fresco e minerale; mentre per il tartufo nero suggeriamo l’abbinamento con uno Champagne Blanc de Noirs a base di Pinot Noir e/o Meunier, ricco, strutturato e dal temperamento energico.

foto_1.jpg

Per quanto concerne l'abbinamento Champagne e tartufo bianco, lo Champagne Comtes de Champagne Blanc de Blancs 2008 di Taittinger colpisce nel segno: uno Chardonnay in purezza, elegante e di carattere che si abbina perfettamente a pietanze a base di tartufo bianco. L’affinamento di oltre 10 anni dona allo Champagne note liquorose, tostate, affumicate e di pepe bianco; ma anche la dolcezza della pera e dei fiori di arancio; la bocca è cremosa e di grande finezza aromatica con una bella freschezza e mineralità persistente.

foto_2-2.jpg

Anche lo Champagne Lydien N°45 di Stéphane Regnault, Blanc de Blancs 100% Chardonnay, ben si sposa con l’avvolgenza aromatica del tartufo bianco: ampio e generoso, questo Champagne con base vendemmiale 2016, ha un dosaggio finale di solo 1 g/l (Extra Brut) e un’ottima profondità salina; affina per il 40% in tini di acciaio, 40% in botti di legno e il restante 20% dalle raccolte 2014 e 2015.

Ottimo per accompagnare primi piatti a base di tartufo, lo Champagne 5 Sens 2014 di Olivier Horiot è frutto dell’assemblaggio di cinque vitigni, ovvero Chardonnay, Pinot Noir, Pinot Blanc, Meunier e Arbane. Millésime 2014, le cuvée sono tutte vinificate separatamente in botti e subiscono processi di fermentazioni lente e successivo affinamento sui lieviti per oltre 48 mesi; aggiunta minima di solfiti e nessun dosaggio finale (0 g/l - Brut Nature). Naso seducente di frutta esotica e fiori freschi; palato potente e dinamico, scoppiettante, elegante con un finale lungo.

foto_3.jpg

Relativamente l'abbinamento Champagne e tartufo nero, lo Champagne Le Petit Clos 2006 di Jean Vesselle non deluderà i palati più raffinati: Blanc de Noirs da uve 100% Pinot Noir, prodotto in quantità estremamente limitata e solo nelle migliori annate con oltre 15 anni di affinamento, è un autentico Pinot Noir con aromi intensi e complessi, sentori di frutta candita e mandorle, un nettare soave ed incantevole. In questo caso il Pinot Noir esalterà ancor di più i suoi aromi in accostamento a carni al tartufo. Provare per credere.

Allo stesso modo, anche lo Champagne Blanc de Noirs Millésime 2014 di H. Goutorbe vi sorprenderà: frutto dell'assemblaggio del 100% Pinot Noir, si tratta di un millesimato dalla buona struttura e complessità aromatica, intensi cenni speziati e raffinate note evolutive, accompagnate da una freschezza vibrante. Perché non provarlo con dei crostoni al burro e scaglie di tartufo nero?

Se pensiamo ad un aperitivo a base di tartufo nero, assolutamente da non perdere lo Champagne Le Mont Chainqueux di Elise Bougy: un Blanc de Noirs frutto dell’assemblaggio del 50% Pinot Noir e 50% Meunier e dalle delicate note fruttate e legnose. Fermentazione alcolica e malolattica spontanee e affinamento in botte per 7 mesi; questo Champagne non subisce nessuna filtrazione e chiarificazione e non ha nessun dosaggio finale (Brut Nature). Piatti in abbinamento: tartufo e uovo o tartufo e tartare di carne.

Scopri qui tutta la selezione degli Champagne di GLUGULP!