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Se lo Chardonnay della Côte des Blancs caratterizza la fisionomia del paesaggio nella Champagne a sud di Epernay, è il Pinot Noir a dominare il proscenio quando si fissa l’orizzonte a nord. È qui che nascono gli Champagne della Montagne de Reims, bollicine fragranti e dal carattere energico, conseguenza del vigore della struttura di questi vini. Serve, però, svelare innanzitutto un innocente segreto: non proprio di viticoltura eroica di montagna qui si parla.
I leggendari villaggi di Bouzy, Ambonnay, Verzy o Verzenay, solo per citare qualche “nome noto”, non si situano, infatti, ad altitudini particolarmente elevate. Quello dove prendono forma gli Champagne della Montagne de Reims è un massiccio gessoso (la craie! Parte seconda) che banalmente si eleva (300 metri sul livello del mare o poco più) rispetto alle distese pianeggianti che caratterizzano le vedute della regione. È poi la conformazione del territorio, ma soprattutto l’esposizione offertagli dal versante in cui trova dimora, che regalerà a ogni vigna o parcella le sue distintive peculiarità: dalla potenza di Bouzy alla vivacità di Verzenay, passando per l’elegante rotondità di Mailly. Ancora una volta, è un viaggio tra grandi Maison e piccoli Vigneron, quello in cui occorre immergersi per comprendere il temperamento degli Champagne della Montagne de Reims.
Quale punto di partenza si è scelto lo Champagne Blanc de Noirs Millésime 2014 di Philipponnat, attenta elaborazione dei frutti di due grandi terroir vocati alla coltivazione del Pinot Noir, che si affacciano sul corso della Marna: Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ. Un’espressione “vinosa”, capace di affrontare ogni sfida a tavola e che nasce solo nelle migliori annate.
Visione esclusiva dei principali cru in cui nascono gli Champagne della Montagne de Reims è, invece, lo Champagne RSRV Blanc de Noirs Grand Cru 2012 di G.H. Mumm. La storia della Maison e dei suoi vini risale a ben prima del 1827, e con questa recente edizione RSRV, che sta per "réservé" ovvero riservato, rende omaggio alle migliori vigne a Pinot Noir nei dintorni del villaggio di Verzenay."Heritage” è la parola d’ordine quando parliamo di Vigneron: da più di un secolo, è innanzitutto questo il patrimonio che la famiglia Bonnaire-Clouet coltiva a Bouzy. Parliamo ancora di Pinot Noir in purezza davanti allo Champagne Brut Bouzy Multi Vintage Grand Cru di Paul Clouet, per un Blanc de Noirs che alla potente struttura accompagna una finezza senza pari.
Il ritorno ad antiche tecniche ancestrali, tramandate di generazione in generazione e oggi dosate con rinnovata sensibilità e consapevolezza anche in vigna, è quanto qualifica e descrive l’odierno corso di un’altra storica famiglia di vignaioli della Champagne: i Bérêche. Figlio prediletto di un’unica parcella del villaggio di Mailly è la loro ultima energica novità: lo Champagne Extra Brut Mailly Grand Cru 2014 di Bérêche & Fils capace di deliziare il palato con la sua peculiare orchestrazione del Pinot Noir della Montagne de Reims.
Meno di mille, invece, sono le bottiglie che possono essere contate dello Champagne Blanc de Noirs Grand Cru 2016 di Georges Remy: l’annuale dono del lieu-dit Les Vaudayants (Grand Cru di Bouzy) alla famiglia che da generazioni ne rispetta sacralmente le vecchie vigne.
Quello stesso rispetto e la medesima attenzione che anche in Lacourte Godbillon riservano ai propri filari più pregiati, situati nel villaggio Premier Cru di Ecueil. E il risultato è il vibrante, intenso e speziato Champagne Extra Brut Mi-Pentes Premier Cru di Lacourte Godbillon, dosato studio di equilibri tra vino d’annata e vin de réserve, utilizzo di acciaio e di fûts de chêne, soste prolungate sui lieviti e basso dosaggio.
Scopri qui la selezione degli Champagne della Montagne de Reims di GLUGULP!