Cultura

Gli Champagne della Vallée de la Marne, il mito delle bollicine che affacciano sul grande fiume

Giungendo in Champagne col Tgv da Parigi, le due sole brevi soste che il treno si concede prima di giungere al cuore di Epernay sono a Château-Thierry e Dormans. Guardando fisso fuori dal finestrino, è lo spettacolo della Vallée de la Marne quel che si offre agli occhi dell’assetato esploratore. Sulle due rive della Marna, a scandire il lento incedere del fiume tanto sulla sponda destra, quanto sulla sinistra del tragitto che collega Château-Thierry a Epernay (e ritorno), il leitmotiv è rappresentato da un susseguirsi continuo di filari. Vigneti che raccontano di una rivincita: quella che il Meunier, varietà spesso “snobbata” nel nobile trio che regala la loro forma più tradizionale agli Champagne, si prende su Pinot Noir e Chardonnay. Ma non ci si deve ingannare: gli Champagne della Vallée de la Marne vanno ben oltre il “Pinot del mugnaio”, di cui quest’area è terra d’elezione.

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Vallée de la Marne, le eccellenze da scoprire

Inizia a spiegarlo lo Champagne Extra Brut Les Sous della Maison Lallier, che affonda le proprie radici nell’unico villaggio Grand Cru della Vallée de la Marne: Aÿ. Se di Blanc de Noirs si parla, è il Pinot Noir di un unico lieu-dit (quel Les Sous indicato in etichetta) a entrare in scena, sprigionando, ma esclusivamente in quantità ridotte, tutta la freschezza del terroir. Ne condivide i natali, ma gli si oppone nei colori, lo Champagne Blanc de Blancs d'Aÿ di Gaston Chiquet: una singolare cuvée da bacca bianca in Grand Cru di uve nere. È Chardonnay in purezza di estrema finezza quello che la famiglia Chiquet produce, riaffermando ancora una volta il carattere innovatore che già fu di Fernand e Gaston, i pionieri che s’inventarono il “mestiere” del Vigneron nel 1919.

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Si ritorna a parlare la lingua del Pinot Noir con lo Champagne Extra Brut Les Monts de la Vallée di Antoine Bouvet: qui, nei pochi chilometri che separano Mareuil-sur-Aÿ da Avenay Val d’Or, la Vallée de la Marne quasi già va sfumando in direzione della Montagne de Reims. Là, al limitare tra due vocati terroir, è la giovane mano dietro la bottiglia a ribadire con forza la propria unicità, all’insegna di piacevolezza nel calice, quantità limitate per ogni cuvée, minor intervento possibile, tanto si parli della vigna quanto della cantina. foto_3.jpgSimile naturale inclinazione la si può ritrovare nello Champagne Extra Brut Vibratis di Laurent Bénard: siamo sempre a Mareuil-sur-Aÿ, ma questa volta con un assemblaggio dei “tre tenori”. Nuove prospettive, valori imperituri. Ma soprattutto: zero solfiti e 100% terroir di quattro lieux-dits selezionati per la loro mineralità spinta. Sono, invece, sette ettari di proprietà per sette villaggi quelli di un’altra piccola Maison che conta nove generazioni alle spalle: con la voce del Pinot Noir di Cumières che risuona con vibrante forza grazie al canto dello Champagne Brut Nature Bois des Jots di Vadin-Plateau, espressivo racconto della Vallée de la Marne in sole 500 bottiglie numerate. Una produzione esigua caratterizza anche lo Champagne Cuvée Thierry Ruffin 2006 di Yves Ruffin, ultima ma non meno importante etichetta di questa sfilata: l’omaggio al carattere schivo di chi fu contadino dall’occhio curioso e dall’animo innovatore, affresco di colori e sapori delle terre di cui la Marna trasporta lontano il mito.

La selezione dei migliori Champagne della Vallée de la Marne di GLUGULP! è qui, a portata di click.