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Come si conserva lo Champagne? Tutto quello che c’è da sapere

Se è vero che lo Champagne è il vino più longevo al mondo, è altrettanto vero che alcuni fattori come la temperatura, la luce e l’umidità hanno un impatto diretto sulla sua conservazione e se mal gestiti possono influenzare negativamente la sua evoluzione e qualità nel tempo. Soprattutto ora che è estate e le temperature sono alte, ci vuole qualche accortezza in più.

Ecco le regole da seguire per preservare e mantenere le vostre bottiglie di Champagne in ottima forma.

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Il luogo di conservazione: lo Champagne deve riposare in un luogo fresco a temperatura costante, uno spazio areato per evitare la formazione di muffe e cattivi odori e lontano da fonti di luce e calore. Rilevante è anche l’assenza di vibrazioni: le bottiglie devono essere riposte su uno scaffale evitando di essere maneggiate ripetutamente. Dopo un lungo tragitto lasciatele sempre riposare, la pressione all'interno di una bottiglia, infatti, è di 5-6 bar ed equivale a 3 volte la pressione di uno pneumatico d'auto.

La cantina naturale è sicuramente il luogo desiderabile, al pari delle cantinette a temperatura e umidità controllata regolabile. Mai conservare le bottiglie per lunghi periodi nel frigorifero: il rischio è quello che il tappo di sughero si asciughi, accelerando il processo di ossidazione e intaccando il bouquet di profumi e aromi al naso e alla bocca.

Essendo il vino fotosensibile, è bene ricordare che l’oscurità aiuta a preservare l’integrità aromatica del vino; mentre un’esposizione prolungata alla luce può influire sulle sue caratteristiche organolettiche innescando processi di decadimento qualitativo e alterando le proprietà olfattive-gustative. Avete mai sentito parlare del “goût de lumière”? Si tratta di un difetto dei vini bianchi e rosati, un’alterazione degli aromi dovuto alla prolungata esposizione a sorgenti luminose (sia naturali che artificiali). L’utilizzo di bottiglie in vetro scuro, come quelle utilizzate per la maggior parte degli Champagne, proteggono il vino dalla luce e contribuiscono a limitare questa problematica.

Qual è la temperatura ideale per conservare lo Champagne?

Il consiglio è quello di mantenere una temperatura regolare compresa tra 10 e 15°C evitando sbalzi termici repentini che possono compromettere la qualità del vino (soprattutto nel caso di improvvisi aumenti della temperatura). In generale temperature elevate accelerano il processo di evoluzione, mentre temperature troppo basse rallentano lo sviluppo aromatico nella bottiglia impedendo allo Champagne di acquisire una maggiore complessità.

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Anche l’umidità gioca un ruolo fondamentale: è bene conservare lo Champagne in un luogo in cui il livello di umidità sia compresa tra 60% e 80% in modo da preservare le proprietà del sughero quali flessibilità e densità. In caso contrario, infatti, il tappo non riceverà abbastanza umidità e tenderà ad asciugarsi, e permetterà all’aria di entrare favorendo processi di ossidazione del vino.

Per quanto riguarda la posizione delle bottiglie, idealmente è quella orizzontale. In questo modo, infatti, il tappo rimane sempre a contatto con il vino e impedisce all’aria di entrare, frenando l’ossidazione e la dispersione delle bollicine. Tuttavia, in alcuni casi il vino può essere conservato anche in posizione verticale: per brevi periodi (in quanto l’anidride carbonica mantiene sempre un certo grado di umidità e il tappo non si secca troppo velocemente) oppure se l’umidità presente nel luogo di conservazione è ottimale.

E dopo la degustazione, come si conserva la bottiglia di Champagne aperta?

Anche se raramente (almeno per noi), può succedere che una bottiglia di Champagne non venga finita. Niente paura: una volta aperta, la bottiglia deve essere richiusa con l’apposito tappo ermetico e conservata in frigorifero per un massimo di 48 ore. Se ben sigillata, è questo il tempo massimo per cui le bollicine e il bouquet aromatico manterranno la loro vivacità, in caso contrario si esauriranno in meno di 24 ore.

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