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Come già trattato nel precedente articolo, nel 2023, il mercato dello Champagne ha segnato un ritorno alla "normalità" con una diminuzione delle vendite complessive pari all’8,2% rispetto al 2022. Sono state vendute 299 milioni di bottiglie contro le 326 milioni dell’anno precedente, un dato comunque in linea con le vendite del 2019, che avevano raggiunto le 297,3 milioni di bottiglie. Dopo tre anni eccezionali, lo Champagne è tornato ai livelli di venduto pre-Covid, evidenziando un riequilibrio delle fluttuazioni di mercato vissute tra il 2020 e il 2022. Tuttavia, la diminuzione delle vendite è stata accompagnata da un aumento dei prezzi delle bottiglie.
L'aumento dei prezzi dello Champagne ha portato i produttori a riorientare le loro strategie di mercato. Molte importanti Maison, come ad esempio Nicolas Feuillatte e Canard-Duchêne, hanno marginato la produzione delle cuvèe base concentrandosi soprattutto sulla produzione di cuvée dal valore più elevato. Questo cambiamento è stato guidato dalla necessità di utilizzare uve più costose per produrre cuvée premium, adeguando di conseguenza le strategie di prezzo [1].
Il confronto tra le vendite del 2023 e i primi tre mesi del 2024 mostra un ulteriore calo significativo dei volumi del 17,1%, con 67,4 milioni di bottiglie vendute rispetto alle 81,2 milioni dello stesso periodo del 2023 [2].
I dati sull’export nel primo trimestre dimostrano quanto alcuni mercati esteri siano stati particolarmente impegnativi per i produttori di Champagne, con le vendite diminuite del 21,4%, con l’UE che ha registrato il calo più significativo al 25,2%.
Gli Champagne non millesimati, che hanno da sempre rappresentato una quota rilevante delle vendite totali, sono stati i più colpiti. Questa categoria, che rappresenta il 76% delle vendite totali di Champagne, ha registrato una decrescita dell'8,6% rispetto al 2023, perdendo quote di mercato, con cali significativi nell'UE. Al contrario, le Cuvée de Prestige, sebbene rappresentino una parte minore del mercato in termini di volume, continuano a trainare le vendite a valore, in particolare in Asia e negli Stati Uniti.
Nonostante il calo delle vendite e le numerose sfide cui il settore dello Champagne deve affrontare, le prospettive future sono positive. Charles Goemaere, direttore generale del Comité Champagne (CIVC), rimane fiducioso ed invita ad una lettura pacata dei dati, sottolineando che il settore dello Champagne si concentra sull'eccellenza a lungo termine piuttosto che sul volume a breve termine. Anche David Chatillon e Maxime Toubart, co-presidenti del Comité Champagne, ribadiscono come lo Champagne resti il riferimento principale per i consumatori, incarnando un’immagine senza eguali di lusso e prestigio, come messo in evidenza da una ricerca di IPSOS del 2023 [3].
Le ragioni dell’ottimismo sono inoltre da ricercare nel fatto che, nonostante il calo dei volumi, la crescita in valore delle cuvée ha permesso alla denominazione di mantenere il suo fatturato, che nel 2023 è stato sopra i 6 miliardi di euro. Questo successo finanziario è in parte dovuto all’aumento dei prezzi, ma anche ad uno spostamento strategico verso cuvée di valore più elevato, in particolare sui mercati di esportazione. La categoria Cuvée de Prestige ha registrato un aumento dell'11,8% rispetto al 2019 e la categoria Extra Brut/Brut Nature ha raddoppiato le vendite all'esportazione nello stesso periodo [4].
Mentre le vendite sono diminuite nei maggiori mercati dello Champagne come Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Germania, Italia, Australia, Svizzera, Belgio e Scandinavia, sono aumentate significativamente nel Sud-Est asiatico, Corea del Sud, Sud Africa e altri mercati emergenti. Anche la penisola arabica, in particolare gli Emirati Arabi Uniti, ha visto una crescita grazie a politiche più flessibili sull'alcol a Dubai e Abu Dhabi.
Il calo delle vendite di Champagne in volume rappresenta una sfida significativa per i produttori, richiedendo aggiustamenti strategici per affrontare le mutevoli condizioni del mercato. Nonostante gli sforzi per concentrarsi su cuvée di alto valore e mercati emergenti, il settore si trova ad affrontare un percorso difficile. Il contrasto tra le proiezioni ottimistiche a lungo termine e le attuali realtà di vendita suggerisce che i produttori, in particolare le grandi Maison, devono adattarsi rapidamente alle nuove dinamiche del mercato per ritrovare stabilità e crescita.
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