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Champagne, Vendemmia 2024: sotto il segno del coraggio, un’annata complessa

La vendemmia 2024 in Champagne, iniziata ufficialmente il 9 settembre, tenendo conto delle differenze di maturazione tra varietà di uva e villaggi, si sta rivelando una delle più impegnative degli ultimi anni, con condizioni meteorologiche che hanno profondamente influenzato i raccolti. In un anno di sfide senza precedenti, il panorama vitivinicolo della regione si trova a fare i conti con una situazione complessa, che si potrebbe riassumere con un termine che riflette la varietà di esperienze vissute dai produttori: eterogenea.

È proprio con questa parola che Sébastien Dubuisson, Direttore Qualità e Sviluppo Sostenibile del Comité Champagne - CIVC [1], descrive l'annata 2024, caratterizzata da una notevole variabilità climatica e produttiva. Le condizioni meteorologiche sono state irregolari e difficili da prevedere, con precipitazioni intense distribuite in modo disomogeneo in tutta la regione.

Mentre la vendemmia 2023 può essere sintetizzata con l’aggettivo “enorme” – un termine che riflette non solo le rese abbondanti e i grappoli di dimensioni generose, ma anche i numerosi problemi legati al marciume – il 2024 si presenta come l'opposto. L'annata potrebbe essere descritta come “piccola”, non solo per le ridotte dimensioni del raccolto, ma anche per una complessità intrinseca che va ben oltre i numeri. Infatti, dietro la diminuzione delle rese, si cela una serie di sfide complesse che hanno reso questa vendemmia particolarmente difficile, evidenziando la fragilità della viticoltura di fronte a condizioni meteorologiche estreme e imprevedibili.

Dalla pioggia incessante, al gelo devastante di aprile, fino alla rapida diffusione della peronospora, la stagione 2024 ha duramente colpito i vigneti, mettendo a dura prova il lavoro dei produttori. Tuttavia, è proprio questa eterogeneità a definire l'annata 2024, con le diverse zone della regione che hanno reagito in maniera diversa alle sfide climatiche. Il risultato è uno scenario imprevedibile, non solo per quanto riguarda i volumi di produzione, ma anche per la qualità del vino che ne deriverà. Mentre alcune aree sono riuscite a resistere meglio di altre, l'andamento irregolare della maturazione e delle rese rende incerto il bilancio finale della vendemmia, almeno fino a quando la raccolta non sarà completata.

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Aube: Un’annata 2024 fuori dagli schemi

La pioggia è stata una costante nella regione sin da ottobre 2023, ma le precipitazioni si sono distribuite in maniera estremamente disomogenea. La zona dell’Aube, situata a sud, e della Vallée de l'Aisne, a ovest, sono state tra le più colpite. Nell’Aube, il totale medio annuo delle piogge era già stato raggiunto prima della fioritura, con precipitazioni abbondanti sia durante la fioritura che nel corso della vendemmia.

Danni da gelo e malattie

Il ciclo di crescita delle uve nell'Aube è stato pesantemente compromesso dal gelo. Michel Drappier, di Champagne Drappier, ha descritto la notte del 22 aprile 2024 come un vero e proprio “Moscow-Paris Siberian Glacial Air Express”[2] — un'ondata di gelo siberiano che ha congelato tutto a una velocità impressionante, aggravata dalle piogge che si erano verificate poche ore prima. La stagione, già segnata da un'elevata umidità, ha poi creato le condizioni ideali per la rapida diffusione della peronospora, che si è propagata velocemente tra le viti già indebolite dal gelo. Durante la primavera e l’estate, ulteriori episodi di grandine hanno colpito i vigneti, danneggiando ciò che era rimasto dei grappoli. A complicare ulteriormente la situazione, una breve ma intensa ondata di calore a fine agosto ha causato ulteriori problemi.

Jean-Sébastien Fleury, di Champagne Fleury, ha riportato una perdita drammatica del 95% del raccolto, con soli 10 ettari vendemmiati da una squadra ridotta, e poche presse riempite. Anche Champagne Robert Barbichon, vicino a Fleury, ha dovuto condividere le pressature, a testimonianza delle sfide immense che i produttori dell’Aube hanno dovuto affrontare in questa annata estremamente difficile.

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Sfide nella Vallée de la Marne e nei Coteaux du Sézannais

Le difficoltà non si sono limitate all’Aube. Anche nella Vallée de la Marne, la peronospora ha provocato perdite significative, con riduzioni dei raccolti che hanno raggiunto il 50%.

Nei Coteaux du Sézannais, situati più a sud, le abbondanti piogge di inizio settembre hanno accelerato la diffusione del marciume grigio, ostacolando la maturazione delle uve e compromettendo i livelli di alcol potenziale. In particolare, lo Chardonnay ha faticato a maturare adeguatamente in tutta la zona.

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Impatti sulla qualità del vino

Il sistema delle riserve (réserve individuelle o RI) rappresenta un ulteriore aspetto delicato per l’annata 2024. Sebbene il sistema sia concepito per compensare le carenze di resa, l’estensione del RI da 8.000 kg/ha a 10.000 kg/ha nel 2023, in un anno segnato da problemi di marciume come il 2024, ha impattato sulla quantità e qualità delle riserve. La gestione del RI da parte di Maison, Vigneron e Cooperative influenzerà notevolmente la qualità dello Champagne non millesimato, che costituirà la maggior parte della produzione di quest'anno.

Riflessioni

Anche se è prematuro trarre conclusioni definitive sulla vendemmia 2024, è evidente che quest’annata presenta sfide e complessità non trascurabili. Con rese previste a meno della metà di quelle dell’anno scorso, produrre vini eccezionali sarà certamente impegnativo. Tuttavia, c'è speranza che, nonostante le difficoltà, i risultati finali possano comunque essere soddisfacenti e offrire vini di buona qualità. Sarà necessario attendere la fine della vinificazione per avere un quadro più chiaro. La resilienza dei produttori e le condizioni variabili della stagione potrebbero ancora riservare sorprese positive.

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